A lungo abbiamo cercato una casa in campagna dove trasferirci.
E alla fine … E’ lei che ha trovato noi!
Un casale dell’ente maremma del 1951,
Con stalla, forno, fontanile e un generatore eolico “ante litteram” e tre alberi stenti!
Ora e’ circondata di piante di ogni tipo.
Il nostro vicino, quando ci vedeva scavare buche per piantare nuovi alberi diceva: “sembrate due spinose!!”,
(cioe’ due istrici, che amano scavare alla ricerca di tuberi e radici)
Io sono Giovanna.
Mi occupo dell’orto e del pollaio, oltre che dell’azienda agricola in generale.
Ho esperienze di catering e amo cucinare i gustosi piatti della cucina tradizionale, con verdure del mio orto o a base di erbe spontanee.
Luigi dice che sono la “sua” meta’, soprattutto in termini di peso…!
E io Luigi
Ho sempre lavorato nel sociale, in cooperative e associazioni, come educatore e riabilitatore equestre.
Amo molto la natura ma trasferendoci da Roma temevo di isolarmi.
Invece… Oltre che coltivatore diretto e apicoltore, ho ripreso a svolgere attivita’ associative e di volontariato.
Insieme abbiamo cresciuto Nicola, un grande figlio, in ogni senso,
Anche lui “perso” fra le piante e l’aria aperta. E’ paesaggista e architetto dei giardini.
Ospiti fissi della casa due magnifici cani, Tobia, pastore sardo pelosissimo
E Picco picco, giovane e schizzatissimo border collie, nonché vari gatti a rotazione .
Viviamo e lavoriamo qui dal 2004,
Benevolmente e magnanimamente accolti dallo spirito degli antichi etruschi.
Si racconta che, se non gli piaci, fanno in modo di allontanarti.
Ma dopo tanti anni siamo ancora qui…
Loro, invece, non si può non amarli, e non solo per la considerazione e la libertà di cui le donne godevano.
A 60 anni siamo diventati contadini, avviando una nuova azienda agricola che abbiamo deciso di convertire al biologico. Alleviamo polli, anatre, tacchini e oche; solo per le uova, visto che alcuni di loro sono morti di vecchiaia, come il bell’antonio e la cesira, gallo lui e gallina lei.
Da poco alleviamo anche api, per il miele e per favorire l’impollinazione del nuovo e bellissimo mandorleto: 700 piante su due ettari e mezzo, un bosco impiantato “a ventaglio” proprio di fronte alla veranda del b&b occupa la piana lasciata dalla vecchia cava di macco, di cui resta il salto di 10 metri di una grande parete “tagliata” che sembra una fortezza.
Curiamo poi due ettari di uliveto, un impianto sperimentale di pistacchi e varie piante da frutta, oltre un’orto familiare e una piccola carciofaia.
